A CIASCUNO IL SUO SANTO
di Alberto Bevilacqua

CAMMILLERI CI HA DIMOSTRATO CHE, ANCHE QUANDO SIAMO NEI GUAI PIU’ NERI, C’E’ SEMPRE QUALCUNO A CUI RIVOLGERSI

Badare bene: ci apprestiamo a parlare di Rino Cammilleri, non dell’altro,quasi omonimo creatore del personaggio di Montalbano. Una “quasiomonimia” che il nostro autore sconterà senza alcun dubbio. Succede. Lui stesso, in una delle tante biografie divertenti di cui è intessuto il suo volume, ci insinua che il Santo Giuda Taddeo non fu proprio lasciato in pace da quel controverso protagonista della grande scena cristiana, che si chiamava Giuda, tour court. Insomma, il bel como – è il caso di dirlo, perchè il volutone è come uno di quei tizi ironici e stravaganti – mi ha divertito.

E grazie a Dio (di nuovo, è il caso di dirlo, in quanto si tratta sia di Santi Protettori, sia di una delle rare eccezioni alla noia che dilaga nei libri di recente uscita), Cammilleri, con la sua ricerca da orafo certosino, ci ha dimostrato che, anche quando siamo nei guai più neri, c’è’ sempre qualcuno a cui possiamo rivolgerci. Sono rimasto sbalordito. Lo sapevate che esiste un Patrono che può proteggerci difenderci qualsiasi mestiere facciamo e,soprattutto, da ogni malessere che possiamo avere?

Scelgo a caso nell’esilarante fantasmagoria: Sant’Adriano di Nicomedia ha le seguenti competenze: “Meningite, militari, morte improvvisa, agenti di custodia, armi (fabbricanti di), carnefici e boia, fabbri, addetti alle poste,schermitori, guardie”. Il grottesco di Cammilleri fa centro perché, basandosi su rigorose basi storiche, ci propone, con un candore (un po’ diabolico in verità, ma in senso buono) degli eletti dal Signore i quali devono farsi in quattro per tutelare figure e situazioni umane, collegate fra di loro dai più bislacchi rapporti. Ionesco, credetemi, avrebbe esultato. Questo non è un catalogo, bensì un teatro dell’assurdo in forma nuova!

E pensate un po’ in che guai può trovarsi il povero Sant’Adriano di Nicomedia dovendo proteggere, a parte i boia, i fabbricanti d’armi magari condannati a mesi in galera, ossia guardati a vista dagli agenti di custodia. Nemmeno Gandhi sarebbe riuscito in simili acrobazie per conciliare gli opposti. E la specializzazione multipla di San Cristoforo di Licia prevede:”Ascensoristi, aeronauti, aclati, autisti, scaricatori”, tralasciando il resto. Ah, i miracoli: San Cristoforo di Licia venne martirizzato sotto Decio verso il 250, e fu uno dei più venerati del Medioevo. E certo, allora, non esistevano ascensori, aerei, automobili.

Da Cammilleri, apprendiamo come il Paradiso attribuisca incarichi ecompetenze, senza tener conto dei salti temporali, e con una fantasia che smentisce ogni logica umana. Amabilmente va sottolineato, al di là del paradosso, che il nostro autore rivela anche una sapienza narrativa nel delineare l’avventurosa vita dei suoi tanti protagonisti. Il lettore non si lasci fuorviare dall’apparente bonomia dei siparietti narrativi. Essi, sotto la superficie, spesso sprizzano sottili veleni contro le barbarie e le assurdità della Storia. E lo scopo, forse inconsapevole, dell’operazione è proprio questo: dimostrare che i potenti della terra, fossero pro o contro il simbolo della croce, molto debbono alla saggezza popolare di quanti, nella loro povera ma dignitosa vita, non avevano che la consolazine di alzare gli occhi al cielo, con anima sincera e sincero dolore. Queste pagine mi hannoricordato gli affreschi paradisiaci del Correggio (quanta religiosa ironia in quelle figure volanti).