Memorie frustrate di un insegnante di scuola secondaria a cavallo del Sessantotto. Nel senso che prima del Sessantotto era stato un liceale nel Sud, dopo un insegnante. Tutto è cambiato. Un capitolo sì e uno no, l’«armarcord», il «come eravamo»: felici e spensierati quando tutto era vietato. Poi, la scuola vista dall’altra parte della cattedra: un circo equestre senza gabbia. Tutto è raccontato, anno per anno, da un disgraziato che voleva solo insegnare. Ma che è stato costretto a scappare per salvarsi le coronarie e dall’esaurimento. Un libro che è diventato un cult per l’associazione psichiatrica milanese che si occupa di burnout, cioè di insegnanti scoppiati. Le tragicomiche (ma veritiere) avventure di un insegnante nella scuola italiana del dopo-Sessantotto.