«Il sonno della ragione genera mostri», ricorda l’Autore, «è il celeberrimo titolo di un’incisione di Goya. Ma i mostri partoriti dalle menti degli utopisti ancora oggi vivono in molte parti del mondo, tanto che a volte si ha l’impressione che la “ragione” che li ha prodotti non dormisse per niente, ma fosse ben sveglia e orrendamente lucida».
Per esempio: lo sapevate che Marx, da giovane, si dilettava a comporre poemetti satanici? Che i civilissimi Incas e Aztechi erano cannibali? Che durante la Rivoluzione francese i bambini giocavano con mini-ghigliottine a decapitare passeri? Che la pianta della città di Washington è tutta squadre e compassi? Che la mimosa della Festa della Donna è un simbolo massonico?
Scrive Vittorio Messori nella Prefazione: «Difficile annoiarsi su pagine come queste, gremite di personaggi singolari e inquietanti, di “affondo” in teorie, schemi, utopie curiose e impensabili; su pagine che non temono la riflessione “morale”, in una prospettiva sanamente e limpidamente cattolica che non dimentica anche la benedetta virtù dello humour».
il blog di Rino Cammilleri
Hans 03/04/2009 at 11:51
Questo è un testo che dovrebbero leggere tutti coloro che parlano di libertà e diritti civili senza sapere cosa, nella stragrande maggioranza dei casi, c’è stato dietro! Bellissima la parte dedicata alle civiltà amerinde. senza parlare di quella dedicata a Marx. Da avere!
Rino.Cammilleri 04/04/2009 at 10:31
Troppo buono.
alfredo 12/06/2009 at 03:41
a proposito di civiltà amerinde, io sono sinceramente appassionato di quelle culture, le consiglio di leggere la rivista Hakomagazine, si trova su internet, è molto valida ed approfondita, nonostante l’apparenza mi pare tutt’altro che “politicamente corretta”; i redattori sono piuttosto qualificati nel settore, ho avuto modo di capirlo dal diretto scambio epistolare con gli stessi. L’immagine che noi abbiamo dei Maya, Aztechi ed Inca è totalmente fuorviante, così come è fuorviante l’immagine che l’illuminismo ha dato della conquista spagnola e dell’operato eccellente della Chiesa Cattolica in quel frangente.
Saluti
Rino.Cammilleri 12/06/2009 at 06:41
Grazie per la segnalazione.
alfredo 23/08/2009 at 11:22
Ulteriore appunto; sembra (ma metto immediatamente le mani avanti) che il senso di quella frase di Goya fosse diametralmente opposto rispetto a quello che gli si imputa comunemente, pare infatti che con “sueno” l’autore intendesse dire “sogno” anziché “sonno”. In sostanza sarebbe il sogno (e non il sonno) della ragione a generare i mostri cui si riferiva quell’individuo piuttosto indecifrabile che fu Goya.
Rino.Cammilleri 24/08/2009 at 09:44
Cosa nota. Tuttavia, non sapremo mai cosa intendesse Goya.
NICOLA 25/07/2012 at 06:01
Caro Dott Cammilleri, Le invio due chicche sulla rivoluzione francese (a proposito di mostri…) dal sito http://www.alateus.it/rf1793.htm , che Le consiglio di visitare in quanto ci trovera’ molto materiale interessante, Nicola Buono LA CONVENZIONE:
– Dopo un discorso del deputato Saint-Just, viene approvato un decreto che stabilisce che “il governo della Francia e’ rivoluzionario sino al conseguimento della pace”.
NEVERS:
– Distruzione su ordine di Fouché (commissario della C.N.), degli emblemi religiosi nei cimiteri della citta’ e iscrizione sulle loro porte del motto “la morte e’ un sonno eterno”.
NICOLA 25/07/2012 at 06:21
Gentile Dott Cammilleri, mi scuso con Lei , ma mi sono appena accorto che il sito che Le ho consigliato(alateus.it ) e’ ateo nonche’ luciferino all’ennesima potenza….chiedo venia per averlo consigliato come d.o.c. Nicola.
Rino.Cammilleri 25/07/2012 at 07:20
NICOLA » Nessun problema. Me ne ero accorto dal nome.
Rino.Cammilleri 25/07/2012 at 07:21
NICOLA » Ne parlo nel mio libro “I mostri della Ragione” (Ares).
claudio cristoni 26/11/2012 at 03:49
Caro Camilleri, vorrei acquistare un paio di suoi libri: i mostri della ragione e antidoto….ma non so dove trovarli. Mi da qualche dritta?
grazie claudio
Rino.Cammilleri 26/11/2012 at 10:52
claudio cristoni » L’uno è della Ares, l’altro della Lindau. Provi sui rispettivi siti o con le librerie on line. Infine, chieda al suo libraio che se li faccia arrivare.