«Il sonno della ragione genera mostri», ricorda l’Autore, «è il celeberrimo titolo di un’incisione di Goya. Ma i mostri partoriti dalle menti degli utopisti ancora oggi vivono in molte parti del mondo, tanto che a volte si ha l’impressione che la “ragione” che li ha prodotti non dormisse per niente, ma fosse ben sveglia e orrendamente lucida».
Per esempio: lo sapevate che Marx, da giovane, si dilettava a comporre poemetti satanici? Che i civilissimi Incas e Aztechi erano cannibali? Che durante la Rivoluzione francese i bambini giocavano con mini-ghigliottine a decapitare passeri? Che la pianta della città di Washington è tutta squadre e compassi? Che la mimosa della Festa della Donna è un simbolo massonico?   
Scrive Vittorio Messori nella Prefazione: «Difficile annoiarsi su pagine come queste, gremite di personaggi singolari e inquietanti, di “affondo” in teorie, schemi, utopie curiose e impensabili; su pagine che non temono la riflessione “morale”, in una prospettiva sanamente e limpidamente cattolica che non dimentica anche la benedetta virtù dello humour».