Due citazioni da Jacques Ellul: «Inutile cantare le lodi della civiltà araba, cinese o giapponese: sono esistite, certo, ma come larve, embrioni, approssimazioni, tentativi. Hanno sempre messo in luce un solo aspetto dell’insieme sociale e umano, ed hanno mirato all’immobilità. Solo l’Occidente, proprio perché era spinto dalla libertà e aveva messo in luce l’individuo, ha lanciato il tutto nella sua corsa a cui tanti, oggi, si ispirano». Sugli scienziati: «Basta il più piccolo dubbio sul valore assoluto di ciò che fanno, la più misurata domanda sulla finalità del loro lavoro, che subito un dito vendicatore si punta contro l’infame che ha osato attentare alla maestria del progresso… Hanno bisogno di essere non solo gli eroi della scienza e della potenza, ma anche i martiri dell’incomprensione e del regresso. La tecnica è totalitaria, Non si pone mai il problema del bene e del male, del lecito o illecito della propria ricerca». Una citazione da Clive S. Lewis: «Viviamo in un territorio occupato dal nemico:  ecco cos’è questo mondo. Il cristianesimo è la storia di come il re legittimo è sbarcato – sbarcato potremmo dire in incognito – e ci chiama tutti a partecipare a una grande campagna di sabotaggio».