Sulla rivista «Intervento nella società» (n. 2, aprile-giugno 2009) leggo a pag. 14 un articolo del genetista Giuseppe Sermonti (fratello del più famoso Vittorio, lettore di Dante) dal titolo curioso: «La Bibbia è il primo libro evolutivo». Ma il concetto non è di Sermonti, bensì, come spiega l’articolo, di Jerome Lejeune, lo scopritore della natura cromosomica del morbo di Down. Il quale così dice: «La Bibbia è il primo libro evolutivo, perché evidenzia le tappe della creazione (…). In uno scorcio assolutamente folgorante, enumera gli esseri viventi secondo l’ordine in cui li troviamo negli strati geologici».