«Negli ultimi decenni, infatti, alcuni stati musulmani hanno cominciato a finanziare nelle più prestigiose università occidentali, a scopo propagandistico, delle cattedre di islamistica», scrive Guglielmo Piombini nel libro di Marco Casetta Il grande tradimento (Leonardo Facco Editore, prefazione di Renzo Martinelli). «La cattedra di islamistica presso l’università olandese di Leida dell’intellettuale islamista Tariq Ramadan, ad esempio, era finanziata dal sultanato dell’Oman; nel 2005 le università americane di Harvard e di Georgetown (dove insegna l’apologeta dell’islam John Esposito, diventato improvvisamente una della massime “autorità” mondiali in materia) hanno accettato 20 mil. di dollari dal principe saudita Alwaleed bin Tatal per programmi di studi islamistici; in precedenza le università dell’Arkansas, della California-Berkeley e di Harvard avevano accettato da fonti saudite rispettivamente 20, 5 e 2 mil.». Qualcuno ha anche perso il posto per non avere onorato a sufficienza i donatori. «Il risultato è che i laureati in studi islamici che escono dalla facoltà occidentali sanno tutto sulle presunte glorie della civiltà islamica (…) ma ignorano totalmente le immani sofferenze prodotte dall’islamizzazone delle culture “infedeli” preesistenti».