L’arcivescovo di Sarajevo, cardinale Vinko Puljić, è stato intervistato il 20 novembre 2009 dall’agenzia «Zenit». Riporto alcune frasi. Una: “In un quartiere di Sarajevo esiste una parrocchia già da ventotto anni ma non riesco a costruire la chiesa; da dieci anni ho avuto il permesso ma non mi è stato assegnato uno spazio mentre continuamente vengono concessi per le costruzioni di moschee». Due: “Un gruppo ha stampato centomila libri contro Gesù Cristo che ha distribuito gratis tra la popolazione musulmana; quando ho protestato con un capo religioso musulmano perché un libro del genere non aiuta la convivenza, lui mi ha risposto di ignorarlo e basta”. Tre: “I petrodollari aiutano a costruire molte moschee e centri islamici e provocano un cambiamento di mentalità: contro il cristianesimo e specialmente contro i cattolici. Quando manca il rispetto dei diritti, subentra la paura. Noi continuiamo a dialogare nel consiglio interreligioso ma non è facile risolvere situazioni così complesse perché esistono tre storie, una per ogni comunità religiosa e ognuna racconta la sua”. Quattro (la più interessante): “A fine ottobre, il Ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, ha detto a Sarajevo che lo scopo della politica turca è la nuova ascesa dell’impero ottomano nei Balcani, come nel XVI secolo: nessuna voce in Europa e in America si è levata in segno di protesta”.