Riporta Anna Bono su ragionpolitica.it del 27 maggio 2010 che il cantante Bob Geldof durante la Giornata mondiale per l’Africa è tornato ad accusare l’Italia non di donare a sufficienza al Terzomondo. E ha chiesto che Berlusconi venga escluso dal G8. Giustamente la Bono osserva che c’è la crisi e non si può donare quel che non si ha. Osserva anche che diversi economisti africani hanno detto chiaro quel che tutti sanno, cioè che è sbagliato continuare a finanziare le vere cause del sottosviluppo: i governi locali, incapaci, irresponsabili e corrotti. Ma Geldof (e il suo sodale degli U2) intendono passare alla storia come «buoni» e continuare a sedere con i grandi del pianeta. Psicologicamente comprensibile: eri un nessuno che a furia di canzonette è diventato famoso; ci hai preso gusto e ora vuoi pure il Nobel (rifiutato a Wojtyla). Mi dicono che gli U2 sono il top del pop. Ma la musica di Geldof non mi pare abbia segnato la storia. Comunque, il partito conservatore britannico ha preso lui come consulente alla povertà, non (nota la Bono) Dambisa Moyo, economista africana tra le più quotate e autrice del famoso «La carità che uccide» (Rizzoli). E non mi si dica che Geldof è un idolo dei giovani, perché lo conoscono solo quelli che si interessano di buonismo internazionale. In ogni caso: e basta con questi ultrasessantenni “miti dei giovani”. Gesù, almeno, era un trentenne.