Quanti sono gli astrofisici in Italia? Uno: Margherita Hack. Vaneggio? Spero di sì. Ma ogni volta che accendo la televisione o apro un giornale, se l’argomento è gli alieni, i cerchi nel grano, la fine del mondo, le profezie maya, insomma il mystero (alla Peter Kolosimo buonanima, alla Martin Mystère bonelliano, all’enigma, al voyager, al topsecret e via elucubrando), eccola lì: Margherita Hack, con sotto scritto Astrofisica. E pure se si parla di Madonne e di religioni e di “impegno civile” (quale sia il suo è noto). Perfino se si parla di Santi, tant’è che a suo tempo ha firmato anche una canzone per San Remo. Mi chiedo: gli astrofisici, quando vanno in pensione in questo Paese? Mi rispondo: come gli altri, tranne una. E mi spiego, conoscendo i colleghi giornalisti (lo spessore culturale di molti dei quali è noto solo a chi frequenta fisicamente le redazioni): quando c’è in ballo un tema come quelli suesposti, mica fanno la fatica di essere originali, no. Alzano il telefono e “pronto, signora Hack?”. Vi assicuro, niente complotti ateo-sinistrorsi (sarebbe già meglio). Le cose vanno esattamente come ho detto.