Da un apposito convegno romano dell’ottobre 2010 apprendo che, solo in Italia, la stampa cattolica può contare su 188 periodici, quasi tutti settimanali tranne uno (quotidiano), 2 bisettimanali, 14 quindicinali, 26 mensili, 5 on line, 1 agenzia regionale. Per complessive 800mila copie (volume annuo 39.621.300). Esiste una Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici (unica al mondo) e una agenzia Servizi Informazione Religiosa (Sir) della Cei. Nel conto non compaiono le radio e le televisioni. Né le case editrici. Né le omelie che si tengono in migliaia di chiese, più volte alla settimana. Pensierino: malgrado questa potenza mediatica, la salute del cattolicesimo in Italia è quel che è. Detto meglio (e fuor dai denti): ma tutta ‘sta roba, a che serve?