Non mi piace fare le pulci agli altri, perché chi fa questo mestiere sa bene che la svista è sempre in agguato. Ma questa volta mi ci vedo tirato per i capelli. Un mio errore su Ipazia e Eusebio è stato subito addentato dagli sciacalli del web e portato a esempio dell’ignoranza dei cattolici ortodossi (sulla mia immediata rettifica, naturalmente, totale silenzio). Se ne è impadronito subito Umberto Eco, che l’ha spiattellato in ogni sede a riprova della inconsistenza del cattolicume. Ed eccolo, dunque, il Maestro, l’Intellettuale Italiano Più Famoso Del Mondo, spiaccicarsi sulla saponetta a p. 138 del suo (immeritato) bestseller «Il cimitero di Praga». Cito: «Con la sua barba bionda e gli occhi azzurri…». Si riferisce a Garibaldi, che gli occhi li aveva marroni. L’oleografia risorgimentale, pur di bassa lega e ridicola, ha colpito ancora. Ah, volete sapere se il romanzo vale la pena? Fin dove ho letto io non sono altro che ricette di cucina francese e incisioni finto-ottocentesche. Non so se continuerò la lettura, confermando la diceria universale sull’autore più comprato e meno letto del mondo.