Stralci da un articolo di Giorgio Israel sul «Giornale» dell’8 marzo 2011: «Dal 2006 i governi britannici non hanno fatto altro che tagliare i fondi pubblici delle università, eppure queste non hanno mostrato alcun segno di difficoltà, al contrario. Difatti, secondo recenti stime, in una decina di anni su di esse sarebbero piovuti quasi 250 milioni di sterline, tutti provenienti da governi dittatoriali o quantomeno assai poco democratici del mondo islamico». La cosa «getta una luce sinistra sulle finalità di queste “donazioni” e sui condizionamenti ideologici e politici che esse hanno prodotto. Non si tratta tanto del fatto che la celebre London School of Economics abbia regalato un diploma di dottorato per una tesi copiata a uno dei figli di Gheddafi dopo la donazione di un milione e mezzo di sterline». Siamo in presenza di «atti sospetti come l’intitolazione di un teatro della LSE all’ex presidente degli Emirati Arabi Uniti (…). Di certo quei quattrini non sono stati regalati in cambio di niente, visto il proliferare di centri islamici dediti a campagne di odio e il fatto che le università inglesi sono diventate i centri mondiali più attivi in quella oscena iniziativa che è il boicottaggio scientifico di Israele (…). E’ da anni che il sistema accademico britannico è la punta di lancia di un politicamente corretto suicida. Ora sappiamo che dietro quella ideologia diffusa e quelle campagne c’è stato un fiume di denaro».