Leggo sul Corsera del 24 maggio 2011 che il Pakistan ha offerto alla Cina (che ha accettato) la strategica base navale di Gwadar. Così la Cina può controllare il Golfo Persico. Già controlla l’Oceano Indiano con basi a Sittwe in Birmania (Myanmar), Chittagong nel Bangladesh e Hambatota nello Sri Lanka. Da Gwadar passerà anche un oleodotto che porterà il petrolio in Cina, più un paio di linee ferroviarie cino-pakistane. E’ evidente che il Pakistan vede affievolirsi l’alleanza con gli Usa (Bin Laden stava proprio in Pakistan) e, come ai tempi della Guerra Fredda, gioca su due tavoli (non si sa mai). All’Occidente resterebbe solo l’India, l’altra potenza nucleare asiatica. Da qui l’occhio chiuso sui diritti dei cristiani sia in Pakistan che in India. Da qui, forse, il riposizionamento nel Maghreb (ma è ancora presto per dirlo). Insomma, col crollo del Muro è finita l’Urss, non la Guerra Fredda. Al posto dell’Urss c’è la Cina, potenza comunista. L’unico vantaggio, se così si può dire, è il fatto che la Cina non cerca di esportare il comunismo in Europa. E’ probabile che dell’ideologia marxista non gliene freghi niente, bastandogli come strumento per mantenere il potere all’interno. Paradossalmente, gli eredi del comunismo in Europa adesso guardano ai liberals americani. Il giorno in cui dovessero rinunciare alla pregiudiziale filopalestinese, diverrebbero gli alleati più affidabili per gli Usa.