Cari amici degli Antidoti, chi di voi mi segue da tempo sa che ogni tanto sento l’esigenza di fermare i lavori e fare due chiacchiere con voi. Lo spunto, questa volta, mi viene da certe piccate riposte ai miei Antidoti sul GayPride. Poiché io ribatto per le rime, non è a loro che mi rivolgo per chiarire ma a voi. Il tempo passa e certi, magari giovani, non hanno ancora colto lo spirito degli Antidoti. Sono stati concepiti come brevi e tali resteranno. I luoghi per le analisi sono altri: i libri, per esempio, a cui rimando. I miei, soprattutto. Infatti, le questioni che tratto, di solito le ho già con abbondanza affrontate e, se non li leggete, i libri, è inutile farmi perdere tempo qui. Lo stesso vale per i testi non miei che segnalo. Da qui le mie repliche brevissime e, talvolta, dure, tese a scoraggiare quelli che adorano «dibbattere»: vadano per altri siti. Altra cosa: gli omosessuali che soffrono della loro condizione sono miei fratelli in Cristo e posso aiutarli. Quelli che invece, fanno propaganda gay per aumentare la materia prima non contino sul mio tempo. Alcuni, infine, pensano che io sia «di destra» e che, dunque, debba preferire l’islam alla corruzione occidentale. Non ci penso nemmeno. Con un occidentale corrotto si può sempre ragionare, come cerca di fare perfino il papa. Qualcuno, bontà sua, ha letto il mio libro «Cianciana» e pensa che io abbia nostalgia del VII secolo, quello in cui visse e operò Maometto. Ha capito male: ho nostalgia della mia infanzia, come tanti. E di un mondo profondamente cristiano. Non della mancanza del frigorifero. Detto questo, buona estate a tutti e ricordatemi nella preghiera.