A Roma, città dei papi, ben tredici giorni (1-12 giugno 2011) di «EuroPride», manifestazioni, dibattiti & altro per promuovere (sic) la cultura gay e denunciare l’intolleranza (sic!) delle nostre società occidentali, le sole che danno spazio a «pride» del genere. Il quotidiano online LaBussolaQuotidiana ha pensato bene di offrire ai suoi lettori un fior da fiore della letteratura tematica. Per esempio, da Aldo Busi, «Manuale del perfetto papà» (Mondadori 2001): «Siccome non posso essere riconoscente all’amore per un uomo e di un uomo, visto che non l’ho mai provato, io sarò sempre riconoscente a mio padre per l’odio che mi ha dato, unico sentimento che tutto supera» (p. 40). «Spero solo che l’Aids decimi loro e tutte le loro belle famigliole di crape rasate col cappellino ciellino ora in versione Forza Nuova, Forza Italia, Forza Pirla» (p. 103). Pensate se un intellettuale etero si augurasse lo sterminio per aids di tutti i gay e delle loro famiglie: a quest’ora sarebbe all’ergastolo. E con i centri sociali che aspettano l’ora d’aria per pestarlo. Ma torniamo a noi. Ricorre anche il venticinquennale della morte (suicida) di Mario Mieli, figlio di industriali milanesi, poi Lotta Continua, infine fondatore del «Fuori» (Fronte unitario omosessuali rivoluzionari italiani) e dei «Collettivi omosessuali milanesi». Alla sua opera capitale, «Elementi di critica omosessuale» (Einaudi 1977 e Feltrinelli 2002) ho dedicato un corposo capitolo del mio «I mostri della Ragione-2» (Ares), a cui rimando i curiosi. Era un filantropo, che aveva, tra l’altro, a cuore le sorti del pianeta: «In ogni caso, possiamo osservare fin d’ora quanto sia assurdo continuare a rifiutare l’omosessualità perché estranea alla procreazione, quando il pianeta soffre, tra l’altro, a causa della sovrappopolazione. La sovrappopolazione è soprattutto determinata dal repressivo persistere dei tabù antigay» (pp. 44-45).