Rodney Stark, uno dei massimi sociologi delle religioni, fa un’interessante considerazione a proposito della schiavitù. Dopo aver dimostrato come la schiavitù fu abolita solo nel mondo cristiano e per motivi esclusivamente religiosi, osserva che nel mondo islamico è stata abolita solo di recente (nel 1962 in Arabia Saudita e nel 1981 in Mauritania) e dietro pressioni occidentali. Dal Rinascimento in avanti, diverse potenze coloniali europee deportarono schiavi neri dall’Africa «nonostante» i divieti papali. La deportazione dei neri verso il mondo islamico fu eguale in termini quantitativi se non superiore, e non conobbe mai obiezioni religiose. Finché l’impero ottomano ne ebbe la forza, esso preferì tuttavia gli schiavi bianchi (ogni quattro anni funzionari giravano per le province e prelevavano i bambini per farne giannizzeri o altro). Alcuni storici sostengono che gli schiavi fossero trattati meglio sotto l’islam. Dice Stark, però, che «è sufficiente osservare quanto poche siano le persone di discendenza africana nelle nazioni islamiche rispetto a quelle del Nuovo Mondo». La fertilità degli schiavi nel mondo islamico era estremamente bassa, «non solo a causa della frequente castrazione degli uomini, ma anche perché l’infanticidio era pratica comune nel caso di neonati che mostrassero una discendenza africana». Cfr. Rodney Stark, «A gloria di Dio. Come il cristianesimo ha prodotto le eresie, la scienza, la caccia alle streghe e la fine della schiavitù» (Lindau, pp. 400-401).
il blog di Rino Cammilleri
La Pulce Teoretica 09/06/2011 at 09:54
Questo Stark dovrebbe essere uno studioso di riferimento nelle scuole.
Rino.Cammilleri 09/06/2011 at 10:45
Già.
Gian 09/06/2011 at 11:20
Cominciamo noi a leggere e a proporre i suoi libri ai nostri figli! A me “Gli eserciti di Dio” è piaciuto molto.
fabrizio 09/06/2011 at 12:31
le prime schiave dell’islam probabilmente sono state le donne islamiche. proprietà prima del padre e poi del marito, che comunque può ripudiarle a piacere.
quando dell’umanità ne hai fatta schiava la metà, la golosità te ne fa volere l’altra metà.
comunque di schiavitù più o meno liberamente scelte ne è pieno il mondo, la sola e vera libertà è nella Verità di Cristo, vero Dio e vero uomo, libero e liberatore.
Marco 10/06/2011 at 01:43
Se può interessare c’è un bel film sulla figura di William Wilberforce, un deputato inglese di fede evangelica che si battè per l’abolizione della schiavitù. Il film mette anche in risalto il rapporto di Wilberforce con John Henry Newton, pastore anglicano ed ex negriero pentito, compositore del celebre e bellissimo inno che dà titolo al film: Amazing Grace. Il film è evangelico e questo è un forum cattolico, mi rendo conto, però ve lo segnalo lo stesso perché non mi pare contenga nulla contro la fede cattolica e arriva al punto senza essere stucchevole (come spesso accade nelle produzioni evangelical). Poi so, avendo appena finito “Come fu che divenni C.C.P. (cattolico, credente e praticante)” (l’ho divorato in un giorno) che il dottor Cammilleri ama il cinema, quindi non me ne vorrà.
roberto 10/06/2011 at 01:45
Valtorta:
L’Evangelo come mi è stato rilevato
463.5:
Io vengo, Luce del mondo, perché vedano. I prigionieri più prigionieri sono coloro che hanno per catene le loro passioni malvagie. Ogni altra catena diviene nulla con la morte del prigioniero. Ma le catene dei vizi durano e incatenano anche oltre la morte della carne. Io vengo a scioglierle. Io vengo a levare dalle tenebre del sotterraneo carcere dell’ignoranza di Dio tutti coloro che il paganesimo soffoca sotto il cumulo delle sue idolatrie.
Rino.Cammilleri 10/06/2011 at 04:27
Già visto. Il figlio di Wilberforce si fece prete cattolico.
ago86 10/06/2011 at 06:34
C’è qualcuno che chiede che nei paesi islamici venga di nuovo legalizzata la schaivitù, come nel caso riportato a questo link: http://www.kuwaittimes.net/read_news.php?newsid=NzQ3NzY0MzE= dove una donna (!) chiede che sia riportata la schiavitù sessuale.
Fio 10/06/2011 at 07:02
“I prigionieri più prigionieri sono coloro che hanno per catene le loro passioni malvagie.”
Grazie per la citazione, calza a meraviglia all’Euro Pride Roma 2011.
Carri “allegorici” che lasciano ben poco all’immaginazione, cinghie, catene, carni esposte.
Che mercato…
fabrizio 11/06/2011 at 00:39
tra i cattolici più devoti, oggi, ci sono parecchi ex sessantottini, io vedo. 😉
Meglio è non assaggiare certe minestre; ma poi lo Spirito va dove vuole e nel silenzio (a volte è meglio un bel tacere) fa udire i propri gemiti inenarrabili. preghiamo quindi lo Spirito perchè discenda su tutti, non solo sui discepoli nel Cenacolo.
saluti
loren 12/06/2011 at 05:09
Vero, fabrizio, anch’io sono una convertita ex sessantottina e ora sono una “accanita apologeta”, per quello che riesco. Forse bisogna toccare il fondo, per vedere la luce in alto…
Peccato che i nostri figli, purtroppo, sono rimasti indietro: questa è la sofferenza con cui ci tocca pagare i nostri errori di prima…
fabrizio 13/06/2011 at 04:25
@loren
eppure l’antidoto c’è ed è sempre a nostra disposizione: la conversione.
la cosa che stupisce sempre dell’essere umano è la conversione: espressione di lucida follia per cui si cambia vita. è una malattia piuttosto contagiosa, è un virus che allontana le certezze umane e avvicina le speranze divine. nessuno scienziato sa spiegarmi la conversione, o forse non vuole. non ci sono, infatti, pillole per o contro la conversione.
fa tutto lo Spirito Santo. con la nostra volontà di ascoltare.
Saluti
Viennese 14/06/2011 at 02:38
E’ quanto dice anche Pétré-Grenouilleau, ne “La tratta degli schiavi”:
1) la tragedia della tratta orientale (islamica) è sempre stata ignorata.
2) il ruolo degli africani come cacciatori di schiavi da vendere ai mercanti arabi o inglesi è un tabù.
aggiungo:
1) il ruolo del cattolicesimo (cristianesimo medievale) nella abolizione della schiavitù è stato parimenti ignorato o minimizzato.
2) il ruolo del protestantesimo nella tratta atlantica è stato oscurato.
3) Non tutti gli illuministi erano contrari alla schiavitù, ma alcuni la consideravano un modo di “civilizzazione” (Voltaire).
sebastiano 14/06/2011 at 08:08
Mi sovviene che nella democratica e liberale America, quella di Tocqueville, per intenderci, la schiavitù fu abolita non certo per motivi religiosi al nord mentre invece fu conservata nel sud sempre in barba ai motivi religiosi, cosa che poi sfociò nella nota guerra tra tra sudisti e nordisti. La ragione puramente economica è semplice: uno schiavo se ammalato va guarito, nutrito perchè altrimenti non lavora. Un uomo libero invece non mangia se non lavora, quindi lavorerà anche oltre lo stremo delle proprie forze, nonostante malattie e altro, pur di portare a casa la pagnotta. Inoltre bisognerebbe chiedersi se il libero cittadino inglese che lavora in fabbrica per un nulla sia in condizioni migliori (salute, educazione, aspettative di vita, qualità di vita) del suo omologo schiavo nero della Louisiana (nel 1800-1830).
Rino.Cammilleri 14/06/2011 at 09:20
Troverà ogni riposta nel libro che ho citato.
Paola Caponi 14/06/2011 at 10:24
Questo è il tipo di notizia sull’islam, insieme a molte altre analoghe, che si dovrebbe diffondere, quando si parla di tolleranza e integrazione.
davanna 10/10/2011 at 03:04
Gentile Cammilleri,
mi piacerebbe conoscere la sua risposta al lettore di cui ho copiato il commento qui sotto riguardo al libro di Stark.
Grazie
Davanna
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Tra i libri che ho scelto come lettura estiva, c’era anche Rodney Stark, A gloria di Dio (Lindau 2011).
Dico subito che, dopo averne lette le prime 111 pagine, sono stato preso da incontenibili conati di vomito.
Lo schifo si è trasformato in rabbia quando ho ricordato perché avevo comprato quel libro: due recensioni molto favorevoli fatte da persone che ritenevo degne di fiducia.
Tento una sintesi del perché mi son sentito “tradito”.
1. Stark è un docente universitario (Baylor Univ., Texas) ma, scorrendo il testo, ci si imbatte nella solita zuppa di luoghi comuni che nulla hanno di scientifico. Intendiamoci, sapevo che Stark non era cattolico, ma da un accademico raccomandato da cattolici italiani mi aspettavo qualcosa di meglio. Vi propongo alcune delle bestialità esposte.
2. L’A. sostiene che la simonia e il nepotismo sian state una caratteristica costante del papato dal 401 d.C. al 1044, facendo “solo pochi” (9) esempi e sostenendo che “molti altri papi erano figli, nipoti, fratelli di vescovi e cardinali” (p. 50).
3. Sul periodo di Costantino: “All’inizio, gli attacchi cristiani alle ‘false’ religioni venivano semplicemente giustificati dallo stato; erano gli attivisti cristiani a fare il lavoro sporco. In particolare, la rapida crescita del monachesimo fornì al personale delle chiese locali dei gruppi militanti e ferventi nella fede da mandare contro i propri oppositori” (p. 51).
4. Caratteristica costante della Chiesa sarebbe l’ignorare “le molte variazioni della dottrina … come mezzo per evitare la nascita di sette … (perciò) si svilupparono subito due ‘Chiese’ abbastanza distinte… la Chiesa del potere e la Chiesa della pietà” (p. 58).
5. “… descrivere il clima morale della Chiesa del potere, alla volta del IX secolo, con l’aggettivo ‘degenerato’ sarebbe una gentilezza. I papi erano nominati, corrotti e spesso uccisi dalle grandi famiglie ecclesiastiche romane” (p. 60).
6. “Tutti gli storici sanno che le crociate innescarono un’ondata di massacri antisemiti … Il motivo è che, essendo sorta una minaccia rilevante al punto da far sì che l’Europa cristiana muovesse guerra all’islam, venne negata la tolleranza anche alle non conformità poco pericolose” (p 68).
7. La ragione del proliferare delle eresie medievali: “la Chiesa non riuscì a riformarsi e insistette sul suo monopolio religioso” (p. 83).
8. “Non va dimenticato che nonostante tutte queste mancanze nella Chiesa del potere, la Chiesa della pietà esisteva ancora. C’erano migliaia di sacerdoti, monaci e suore devoti. Proprio loro avrebbero svolto un ruolo importante nella formazione e nella guida dei movimenti protestanti” (p. 96).
9. Sulla preparazione della rivolta luterana: “I manuali per l’uso nelle confessioni insegnavano ai sacerdoti a essere estremamente inquisitori, a cercare anche i peccati più piccoli e i dettagli più scabrosi” (p. 99). Peccato che non esistesse la stampa…
10. “… la pratica delle vendita delle indulgenze in nome dei defunti aveva offeso Lutero già molti anni prima che scrivesse la sua famosa protesta. Ciò che spinse Lutero ad agire fu una massiccia campagna di vendita”. (p. 111).
Mi scuso per aver trascritto su questo forum le idiozie di cui sopra, ma la notorietà dei recensori favorevoli è notevole e dovevo rendere ragione della mia rabbia.
Mi chiedo a questo punto, se tale notorietà (son due “bussolanti”) abbia favorito altre schifezze.
Ho già chiesto di eliminare la recensione dalla selezione libraria di http://www.totustuus.it: è un libro cattivo e non vedo alcuna utilità in esso: non per i cattolici ma nemmeno per un ateo.
iGpM
d.
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Rino.Cammilleri 10/10/2011 at 06:08
Non siamo talebani: dal punto di vista sociologico Stark ha ragione.