Leggo sulla rivista quadrimestrale di letteratura e teologia «Oltre il muro» (gennaio-aprile 2011) la segnalazione di un libro di Enzo Di Natali: «Sciascia e la “legge del sospetto”. Sulla guerra civile degli anni novanta» (Bastogi). L’autore, fra l’altro, rivela che «Fra Diego La Matina, bruciato vivo a Palermo nel ‘600, non era un Eretico Illuminato come sostiene Sciascia nell’opera “Morte dell’Inquisitore”. Anzi, dallo studio dei diaristi del tempo il monaco agostiniano racalmutese risulta un delinquente e un truffatore. Per di più, attraverso ricerche serie condotte nell’Archivio della Diocesi di Agrigento, viene fuori una famiglia, quella dei La Matina, che aveva continui problemi proprio con la giustizia». Bisognerà che lo legga.