“La distribuzione senza ricetta nelle farmacie ha favorito non solo un aumento della domanda (e dei profitti), ma anche l”emigrazione’ dei pazienti dai centri sanitari alle farmacie, rendendo quasi impossibili l’accompagnamento terapeutico e, in caso, la notifica di reazioni contrarie”. Così ha scritto, indignata, María Dolores Gómez Armenteros, presidente spagnola dell’Associazione per la Difesa del Diritto all’Obiezione di Coscienza. Il casus belli (Zenit.org 28 settembre 2011) è quello di una ragazza di Madrid che ha subito un ictus dopo aver ingerito la pillola del giorno dopo. Pare che non sia la prima. E, in Spagna, il 30% delle utenze è di minorenni. « Le lamentele per l’assenza del controllo medico, la vendita a minori che non possono essere identificati, la richiesta della pillola del giorno dopo da parte di maschi e le risposte aggressive con minaccia di denunce sono abituali». Per giunta, le autorità zapatere «hanno ignorato l’ampia letteratura medica che avverte dei rischi di tromboembolismo e incidenti cerebrovascolari che questo tipo di farmaci comporta». Ma, com’è noto, le élites mondiali hanno deciso che il sesso debba essere il “circenses” del pianeta. E sono ormai quarant’anni che la macchina è in moto.