Su LaBussolaQuotidiana, nell’ottobre 2011, commentai il poster di saluto che la sezione romana di «Sinistra Ecologia Libertà» (il partito di Vendola) affisse per la morte di Steve Jobs, il guru della Apple. Nichi Vendola, subissato di proteste, biasimò l’iniziativa, perché Jobs era un capitalista, dunque non di sinistra. Secondo me Jobs non era affatto di destra: a destra aveva solo il portafogli. Come molti turbocapitalisti, infatti, amava il pensiero radical-chic, di cui aveva percorso quasi tutte le tappe canoniche, fino al matrimonio con rito buddista. Ora, un amico scrittore mi dà conferma segnalandomi che Jobs riteneva l’assunzione di Lsd «una delle due o tre cose più importanti» fatte nella vita e che vendette il suo primo computer, l’Apple 1, a 666,66 dollari. Notare la cifra. Sì, può essere un gioco hippie, ma ci sono tanti modi di essere spiritosi…