Ancora nebbia sulla misteriosa morte di Antonia Bianco, la quarantatreenne milanese uccisa a San Giuliano Milanese con uno stiletto. Magari si trattava di un lungo spillone, visto che il minuscolo foro sotto l’ascella è stato rinvenuto solo dopo un attento esame autoptico. C’è un sospettato, si dice. Forse gli investigatori dovrebbero guardare tra i suoi libri. Un omicidio pressoché identico lo immaginai in uno dei racconti che nel 2004 composero la raccolta «I delitti della stanza chiusa» (Piemme). Lo stesso racconto era uscito l’estate precedente sul «Il Giornale» a mia firma. Il modus operandi mi fu ispirato da un giallo di Simenon.