«AD MAJOREM DEI GLORIAM

Motto della Compagnia di Gesù, che fa sorridere gli scerebrati ma che dovrebbe essere di tutti i cristiani, anzi di tutti gli uomini. Dio, nella sua assoluta perfezione, non ha bisogno di gloria; ma noi, sì, che abbiamo bisogno di glorificarlo, in ciascuna della nostre giornate, in ciascuna delle nostre opere, perché soltanto riferendo a Lui tutta la nostra vita siamo assicurati di partecipare, per sempre, alla sua.

ALFA E OMEGA

Dall’alfa all’omega voleva dire, anticamente, tutto lo scibile. Il signore moderno è più modesto: la sua alfa è la tavola abbondantemente apparecchiata e il suo omega –obbedendo al proverbio che tutti i salmi finiscono in gloria- è il letto dove dorme dopo aver coperto la sua femmina. Tra quell’alfa e quest’omega non c’è che un passo e questa lineetta di congiunzione è l’Affare.

ANO

Nell’anatomia esoterica dei borghesi l’ano è, dopo la bocca, la parte più importante del loro amatissimo corpo. I due orifizi corrispondenti sono l’uniche porte per le quali il borghese comunica col mondo esterno. Se l’ano non espelle il superfluo, la bocca non può esser nuovamente riempita e per conseguenza non può esser compiuta l’essenziale missione dell’uomo su questa terra».

Quelle che avete letto sono tre voci a caso del Dizionario dell’omo salvatico. Volume primo A-B, di Domenico Giuliotti e Giovanni Papini (con prefazione di Mario Bernardi Guardi), edizioni Il Cerchio, pp. 373, €.26,00.
Imperdibile.