«Nel 1904 Ota Benga, un capo-famiglia pigmeo di ventitré anni, venne catturato nel Congo belga dall’esploratore Samuel Verner, in Africa per conto delle fiera di Saint Louis. Già schiavizzato da un’altra tribù, Benga venne portato in America dai paleontologi evoluzionisti americani per esibirlo in uno show insieme ad alcune scimmie, come “anello mancante” tra lo scimpanzé e l’uomo. Il dipartimento di Antropologia dell’Università di Saint Louis, in nome di Darwin, gli affiancò nella gabbia alcuni asiatici e pellerossa, per dimostrare che il bianco anglosassone era il prodotto più nobile della scala evolutiva». William Hornaday, direttore dell’American Museum of Natural History di New York lo portò poi nello zoo del Bronx, dove fu tenuto in gabbia con un gorilla e un orango. Alcuni ministri di culto protestarono vanamente. «Ma per la disperazione un giorno Benga preferì togliersi la vita». Cfr. Giulio Meotti, «Il processo della scimmia», Lindau, pp. 39-40.