«Il critico del Sunday Times, Cosmo Landesman, a proposito della “Passione” di Mel Gibson, scrive che “fin dai tempi di Voltaire noi laicisti abbiamo preso in giro la religione e insultato la fede dei credenti. Siamo talmente abituati a cristiani sdolcinati come Cliff Richards che quando si presenta sulla scena un uomo dalla fede robusta e vigorosa come Mel Gibson ci mettiamo a parlare in tono solenne di antisemitismo, del pericolo della destra cristiana e della rivoltante religiosità di George Bush. Siamo onesti: quando si tratta di ‘Passion’ il problema non è l’antisemitismo; sono i cristiani e le loro certezze che non possiamo sopportare”». Cfr. Giulio Meotti, «Il processo della scimmia», Lindau, pp. 26-27.