Il decano dei missionari, p. Piero Gheddo, riporta (Zenit, 20 luglio 2013) una testimonianza del collega p. Ermanno Battisti dalla Guinea Bissau. Qui è nata una bimba prematura, piccolissima. Il padre, conforme alla religione animista, va dallo stregone, il quale getta i suoi legnetti e dice che si tratta di un cattivo spirito delle acque. Infatti, i nati in qualsiasi modo malformati devono essere esaminati dal «botasorte». Questi ordina di lasciarla sulla spiaggia, perché la marea se la porti via. L’uomo esegue ma, tornato a casa, la ritrova: è stato il cane a riportarla. Torna dallo stregone, il quale sentenzia che bisogna portarla nella foresta, perché evidentemente è uno spirito non delle acque ma degli alberi. L’uomo obbedisce e abbandona la neonata alle iene. Ma di nuovo il cane la trova e la riporta indietro. Spaventato dalla «persecuzione degli spiriti malvagi», quello lascia la casa e sparisce per sempre. La moglie tiene la bambina, che cresce normalmente e diventa un’attivista cattolica in una parrocchia di Bissau. Si chiama Joana. A vent’anni ritrova suo padre, ormai anziano e malato, e se ne prende cura fino alla fine.