Una domenica, mentre assistevo alla solita messa-musical tutta chiacchiere & canzoni, dopo che il giovanotto vestito da prete yeyé aveva bacchettato tutti cristiani che non si trasformano in operatori della Caritas (perché nel Giudizio non ci verrà chiesto se siamo andati a messa o abbiamo fatto la comunione –sic!- ma se abbiamo vestito gli ignudi, sfamato gli immigrati e confortato i galeotti), al solito punto è stato proclamato l’ormai consueto «E adesso, secondo l’insegnamento di Gesù, scambiamoci un segno di pace». Ora, non ho niente contro la stretta di mano al fratello di fede, anche se sudaticcia. Ma mi sono chiesto dov’è che Gesù ha ordinato di farlo. Nel Vangelo non c’è. Vabbuo’, pazienza. In fondo, da qualche decennio il clero si è abituato a considerare la Chiesa «cosa sua», nella quale gli «operatori pastorali» fanno e disfano a loro esclusivo grado. I laici devono solo assistere silenti alle loro trovate, pena il peccato mortale (infatti, se non vai a messa, trasgredisci il secondo comandamento). Poi devono «dare» (meglio se soldi, che non bastano mai) e difendere in Parlamento l’otto per mille. E zitti, perché se li critichi, i preti, o manifesti il tuo malumore ti licenziano, ti emarginano, ti cancellano. Mah, ha dda passa’ ‘a nuttata!