La religione di Zoroastro o Zarathustra, officiata in Persia da preti chiamati Magi, prevedeva la nascita di un Saoshyant, un Salvatore, e che questo sarebbe nato da una vergine. Evidentemente, i Magi del vangelo di Matteo avevano effettuato calcoli astrologici e individuato l’avvento del Saoshyant nella terra di Israele, per questo si erano messi in viaggio. Lo trovarono, il Salvatore, e scoprirono che si chiamava proprio così, Salvatore (più esattamente, «Dio salva»), un nome che gli era stato imposto su ordine dell’angelo dell’Annunciazione. Quel nome, in ebraico, suonava Jeoshua (che i greci pronunciavano Jesous e i romani Jesus, da cui l’italiano Gesù). Nome era piuttosto comune, come i nostri attuali Mario o Roberto. Mi colpisce tuttavia la singolare assonanza tra Jeoshua e Saoshyant.