Ai primi di luglio su alcuni dei manifesti torinesi che invitavano al Gay Pride sono comparse delle croci uncinate spray. Sui poster stava scritto «Il domani ti appartiene». Qualcuno si sarà ricordato dell’inno che i giovani nazisti intonavano nel film “Cabaret” con Liza Minnelli: «Tomorrow belongs to me» (“Il domani mi appartiene”) e lasciato il segno di aver capita l’antifona. La sindaca grillina e il suo assessore alle pari opportunità, già presidente Arcigay, hanno subito provveduto a coprire i «simboli osceni» (ipsa dixit). La domanda è: quali?