Un lettore mi fa notare che, quando c’è stato il freddo boja della fine di febbraio, per giorni i giornali e i tiggì ci hanno servito un “Burian” (“il vento gelido della Siberia”). Non hanno mai sentito parlare di Borea, di bora, di buriana (che gli inglesi chiamano, appunto, “chill wind”)? Eh, la scuola moderna…

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