Arcigay ha espulso Arcilesbica dal Cassero, che riunisce la sigle Lgbt di Bologna. Perché sostiene che l’utero in affitto «riduce a cosa sia chi nasce sia la madre che mette al mondo». In quest’ottica «l’esternalizzazione della gravidanza è antifemminista, coloniale, disumana. Ci sfrattano perché non ci siamo allineati al gotha arcobaleno, siamo colpevoli di avere posizioni autonome. Arcilesbica non si è allineata alla richiesta di legalizzazione dell’utero in affitto promuovendo invece l’accesso alle adozioni. Abbiamo denunciato l’assurdità di rivendicare farmaci bloccanti della pubertà per i bambini e le bambine con comportamenti non conformi alle aspettative di genere, chiedendo invece di lasciare libera l’infanzia di esprimersi al di là degli stereotipi di genere. Abbiamo criticato l’assistenza sessuale alle persone con disabilità, chiedendo per loro il pieno inserimento sociale e la non mercificazione dell’affettività. Abbiamo respinto lo slogan `Sex work is work´, perché non normalizziamo l’uso sessuale delle donne». Lo spazio lasciato vuoto da Arcilesbica al Cassero è stato occupato dalla nuova associazione Lesbiche Bologna (da GenderWatch del 17.5.18).