«Eleonora d’Aquitania accompagna il marito re Luigi VII nella seconda crociata. Lo storico coevo Niceta Coniata annota come al seguito di questa “dama dagli speroni d’oro” vi siano nobildonne in abiti maschili, e per giunta abili nel maneggiare la lancia e l’ascia da guerra. Non basta, troviamo donne fin sui campi di battaglia, come nella battaglia di Dorileo, durante la prima crociata, dove rischiano la vita per portare l’acqua ai combattenti spossati dal caldo di giugno; i cronachisti arabi, soprattutto durante la terza crociata, riportano perfino di nobildonne a cavallo, rivestite della cotta di maglia, armate di tutto punto, che si gettano nella mischia, combattendo come uomini e a fianco di uomini» (cfr. F. Agnoli, M.C. Del Poggetto, «L’altra metà del cielo. Breve storia alternativa delle donne», La Vela, pp. 39-40).