«Cullate dalla mal riposta convinzione che in Cina stesse prendendo vita una democrazia doc, le élites americane “hanno permesso a Pechino di barare nella competizione economica con gli Stati Uniti”. “La Cina ha tenuto chiusi i suoi mercati, ha dato sussidi di Stato alle aziende cinesi, e rubato proprietà intellettuale”. Il risultato? “Milioni di posti di lavoro americani sono andati in fumo; la Cina è diventata ancora più ostile e comunista; e, oltre al danno la beffa, gli Stati Uniti ora devono arrancare a produrre medicine ed equipaggiamento di protezione che prima si procuravano dalla Cina, per combattere un virus che la censura di Pechino ha riversato nel mondo”». Russell Mead su Wall Street Journal (in Formiche.net, 24.4.20).