«Sabato scorso (26.9) si è tenuto ai Chiostri dell’Abbazia di San Pietro, a Perugia, l’evento “Professione Mamma 6.0”, organizzato dall’Associazione nazionale famiglie numerose (Anfn) e patrocinato dal Comune. Si è trattato, come si legge sulla locandina, di «incontri e laboratori interattivi per imparare cose nuove, scambiarsi idee e consigli in cui tante mamme, ognuna con il suo “stand”, mettono a disposizione gratuitamente le esperienze, capacità e creatività, in cucina, nell’ordine della casa, nella forma fisica e bellezza, nell’istruzione dei figli, nella salute di tutta la Famiglia». Ebbene, è bastata questa premessa per scatenare un putiferio politico. Esponenti del Partito Democratico perugino sono sobbalzati accusando gli organizzatori – e la giunta comunale di centro-destra che ha patrocinato l’evento – di voler riportare le lancette dell’orologio al «Medioevo». In una nota, il Pd ha puntato il dito verso «la giunta di centrodestra a trazione leghista ed ultraconservatrice di «organizzare una manifestazione che mette al centro la figura della mamma, e della donna in generale, cui compito sarebbe quello di accudire marito e figli a discapito di carriera lavorativa ed indipendenza economica».
Per la Sinistra, dunque, la donna sarebbe tale soltanto se sgobba in un ufficio, non se decide liberamente di dedicare la propria vita alla casa e alla famiglia. In quest’ultimo caso, si tratterebbe di una donna da censurare, definita in modo spregevole “medievale” (SosRagazzi.it, 29.9.20).