«Sebbene sia stata formalmente costituita in Egitto nel 1928, la Fratellanza
Musulmana affonda le sue radici nella massoneria che gli inglesi avevano promosso due generazioni prima, nell’ultimo quarto del XIX secolo. A quell’epoca l’intelligence britannica pilotò l’affermazione di uno sciita di origine persiana, Jamal ed-Din poi noto come Jamal ed-Din Al Afghani (1838-1897). Massone britannico e francese, e ateo dichiarato, Al Afghani promosse le insurrezioni solo nominalmente “islamiche” laddove esse tornavano sistematicamente utili agli obiettivi imperiali britannici. Ad un certo punto egli arrivò a ricoprire in Iran gli incarichi di ministro della guerra e primo ministro, prima di capeggiare una rivolta contro lo scià. In Egitto fondò il movimento Giovane Egitto, come parte di una rete mondiale di organizzazioni giacobine di facciata che nella seconda metà del XIX secolo l’Inghilterra mise in campo contro i suoi rivali imperiali. In Sudan, a seguito della rivolta nazionalista del Mahdi e l’assassinio di lord Gordon, Al Afghani organizzò una controrivoluzione “islamista” a sostegno della restaurazione del controllo coloniale britannico (Fonte: Devil’s Game: How the United States Helped Unleash Fundamentalist Islam, di Robert Dreyfuss. New York: Henry Holt and Company, 2005)». (Cfr. A. Rosselli, «La mezzaluna, la svastica e il fascio littorio», Archivio Storia, p. 103).

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