La Svezia, prototipo e paradiso della parità femminile (negli anni Sessanta il turismo –maschile- vi era voce importante del Pil), non aveva mai avuto, stranamente, un premier donna. Ha rimediato pochi giorni fa: Magdalena Andersson, con gran strombazzamento e tripudio dei media italiani (anche perché è di sinistra). Però si è dimessa dopo sole otto ore, costringendo i media suddetti a un imbarazzato silenzio. Strano luogo la Svezia. Quando sconfigge il Covid senza lockdown tutti zitti. E zitti sul disastro-banlieues da immigrazione scriteriata. Se sale sul podio una donna, trombe e buccine, e si riaccendono i riflettori. Che si spengono se si dimette. Meno male che rimane Greta, che è femmina ed ecologista. Ma le mancava qualcosa, perciò è stata affiancata da un’africana. Eh, ormai il Giornale Globale è unificato…

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Grazie a Francesco Lecca.