Anche se, quando fu per breve tempo direttore de «Il Giornale», provò a cassare la mia storica rubrica, guardo volentieri Mario Giordano perché è, il suo, il programma più osé di tutte le tivù. Fu il solo, per esempio, ad affrontare il tema degli effetti avversi del vax. Ma nella penultima puntata, chissà perché, si è aggiunto anch’esso al linciaggio internazionale sugli abusi sessuali e insabbiati dei preti. Bontà sua, ha almeno avuto il tatto di trattarne nell’ultimo modulo, quello notturno e presumibilmente non guardato dai bambini. Dico presumibilmente, perché i bambini venivano messi a letto dopo Carosello ai miei tempi, oggi non so. Anzi, forse lo so: anni fa dovetti litigare con la single del piano di sopra la cui bimba zampettava istericamente ancora all’una di notte. «Non posso mica darle il sonnifero!», fu la risposta. Evidentemente, l’idea di educarla alla nanna max alle 9,30 non la sfiorava nemmeno. Be’, almeno non l’aveva abortita, meglio che niente. Dicevo della trasmissione sui preti pedofili e pederastici, cui si aggiunsero anche due suore straniere molestate da preti una volta tanto etero. A un certo punto, ecco l’intervista a una donna spagnola che narra degli abusi subiti da piccola. Con voce rotta dall’emozione, a metà deve smettere di parlare, nasconde la faccia, singhiozza. Chissà perché, venni folgorato da un pensiero: ma questa chi è e chi mi assicura su quel che dice? Guardate, non sto insinuando niente, solo sono vecchio e ahimè scafato. Mi chiedo: perché andare proprio in Spagna? Segue infatti un giornalista spagnolo che parla italiano. Ed è de El País, la versione iberica del nostro Repubblica. E poi, intervista a Nuzzi, che di scandali vaticani è esperto bestellerista. Poi, intercettazioni telefoniche di vescovi insabbiatori. Chi le ha registrate e come? Chi è che, quando telefona a un vescovo, si prende la briga di registrare? E perché? Ripeto, non sto insinuando niente, e Giordano è, per me, al di sopra di ogni sospetto, magari avrà preso a scatola chiusa quel che gli hanno passato. Ma se vedo spuntare sullo schermo una persona che dice di essere stata aggredita, poniamo, da me, chi mi garantisce che sia autentica? Io so solo che sto guardando una sconosciuta che piange. Però ricordo che il film Magdalene ebbe un Oscar, anche se delle malefatte di suore irlandesi su ragazze-madri risultò poi non essere vero niente. L’anno scorso è scoppiato il caso dei 51 bambini indiani morti chissà come e sepolti furtivamente nei terreni di una scuola cattolica canadese. A riflettori spenti, qualcuno è andato a vedere le carte: anche qui, vero niente, nessuno ha mai neppure scavato in quei terreni per verificare. Il cardinale australiano Pell si è fatto mesi di galera per molestie pedo, ed era vero niente pure lui. La verità, per chi vuol vederla, è che la Chiesa è sotto attacco concentrico in tutto il mondo occidentale. Non caso, concomita anche l’accusa a Ratzinger di essere un insabbiatore. C’è in gioco l’inserimento del gender nelle scuole e l’eutanasia (oltre a miserie intraecclesiali e pressioni sul matrimonio dei preti e le donne-prete e le nozze-omo). E, forse, il famoso Grande Reset caro ai complottisti. Il governo rosso-rosso spagnolo ha alzato il tiro, anche per indirizzare l’attenzione pubblica sul solito «enemigo del pueblo». Quello francese è da sempre in mano all’antica consorteria laïque. Quello canadese punta al podio mondiale del politicamente corretto. Negli Usa ormai i cattolici superano di numero i w.a.s.p., perciò occorre ridimensionarli e tenerli a bada in attesa di farli diventare come Biden e Pelosi e Ocasio-Cortez. In più, da quelle parti il dio-denaro è più venerato anche del Grande Architetto: ci sono poster di avvocati che incoraggiano a passare da loro se si ha un figlio in seminario. Inutile è stato, ed è, mostrare i numeri e far vedere che gli abusi clericali ci sono, sì, ma inferiori a quelli che avvengono altrove: scuole di ogni credo, sport, scout eccetera. Niente, sotto i riflettori c’è solo e sempre la Chiesa cattolica. Perciò, scusate se siamo diffidenti e se ricordiamo che il nazismo ai lager ci arrivò per gradi: prima preparò il terreno esattamente così, con accuse di pedofilia, corruzione, scandali sessuali e quant’altro ai preti cattolici. Ma alla nunziatura c’era Pacelli e un «leone», von Galen, a Münster. Così, dovette ricorrere a sistemi più diretti. «Perché le nazioni si agitarono e i popoli tramarono cose vane? Si sollevarono i re della terra e i prìncipi si allearono insieme contro il Signore e contro il suo Cristo». E’ il Salmo 2. Teniamolo presente quando fatichiamo a orientarci nella valanga di messaggi che quotidianamente ci si rovescia addosso.