Come riportato da Orlando Falena su La Nuova Bussola Quotidiana, l’11 maggio 2013 in un convegno all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum è stato premiato Gianfranco Blaas, ginecologo in pensione, già primario del reparto di ostetrica e ginecologia in un ospedale veneto. Sulla porta del suo reparto, al posto della scritta “Ostetricia e Ginecologia” aveva fatto mettere “Reparto dell’Accoglienza”. Obiettore lui e tutto il suo personale, aveva dovuto subire la presenza di un medico abortista esterno. E lui, con la collaborazione di tutto il personale, aveva collocato nella sala d’attesa una grande immagine (a tutta parete) della “Madonna del Parto” di Piero della Francesca (anche Lei, in fondo, mamma di un figlio “imprevisto”). «Oltre a ciò Blaas, in collaborazione con la caposala, è stato uno dei primi ostetrici a mettere in atto la norma “parto in anonimato” salvando molti bambini e permettendo alle donne in seria difficoltà di dare ugualmente la vita, senza poi dover assumersi un peso ritenuto, a torto o a ragione, “impossibile”».