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BYKES

Su Ilgazzettino.it del 10.11.22 leggo questo titolo: «Carreggiate occupate, liti e aggressioni: i cliclisti invadono i colli, scatta la tolleranza zero». Parla degli amatoriali. Che, specialmente il sabato e la domenica, si scatenano su strada. Chi mi segue sa quanto li ami. Tolleranza zero? E come? La polizia dovrebbe distogliere uomini per occuparsi di queste teste gloriose? Faccio solo notare che tutti gli altri sport non rompono le scatole al prossimo…

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Una categoria sociale di cui fino a non molto tempo fa non me ne fregava nulla si è imposta alla mia attenzione. Premessa: per uscire di casa devo percorrere uno strettissimo marciapiede che costeggia una statale. Devo arrivare al semaforo, dove c’è il passaggio pedonale. Dopo il semaforo comincia l’unico rettilineo. Il marciapiede me lo faccio con sciami di ciclisti che, senza mascherina, mi fiatano in faccia a due millimetri di distanza. Naturalmente le bici moderne non hanno il campanello, perciò devo stare attentissimo a qualche ritardatario che se ne sbatte delle regole. Rapidi e invisibili come i sottomarini del Duce, sono pure silenziosi. Ora, poiché il loro numero cresce di anno in anno e molti di quelli che vedo hanno più anni di me, mi compatirete se mi si affaccia alla mente la frase di Gesù: «Chi di voi, per quanto si affanni (a pedalare, ndr), può allungare di un quarto d’ora la sua vita?».

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