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FRANCIA

«La Francia produceva fino a poco meno di un anno fa, il 70% del proprio fabbisogno di energia elettrica, dalle centrali nucleari. E fatto curioso, utilizzava e utilizza ancora, per quelle ancora in esercizio, l’uranio arricchito lavorato in Russia, sulla base delle scorie inviate dalla Francia. Il settore della collaborazione nucleare e del riciclo dell’uranio non è stato inserito da Bruxelles nella lista delle sanzioni a Mosca. Il gruppo nucleare russo Rosatom (attuale gestore della centrale ucraina di Zaporizhzhia)» (F. Magnani, blog Porro, 8.12.22)

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«Nel 2019 il 21,5% dei neonati in Francia ha ricevuto un nome arabo. Dunque, ogni cinque nuovi nati, uno è arabo o comunque musulmano. È il risultato di un’indagine dell’Insee – l’Istituto nazionale di statistica e di studi economici – condotta per verificare la reale composizione etnica della Francia. Una ricostruzione approssimativa, s’intende. Si sono, infatti, rivolti ai registri neonatali degli ospedali per aggirare l’ostacolo: operare una stima dell’attuale composizione etnica della Francia non è possibile, perché tale tipo di raccolta dati è vietato dai censimenti» (L.Formicola, Lnbq, 17.5.21).

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FRANCIA

La Francia rimane pur sempre la «primogenita della Chiesa». La newsletter «Une minute avec Marie» lo ricorda: «Nel 1830 la Madonna appare a Catherine Labouré in Rue du Bac (Parigi) e le chiede di creare una Medaglia miracolosa. Nel 1846, a La Salette, nelle Alpi francesi, appare in lacrime a due ragazzi; nel 1858, a Lourdes, la Vergine fa visita a Bernadette Soubirous e le conferma il dogma dell’Immacolata Concezione; nel 1871, a Pontmain (Mayenne), appare a dei ragazzi; nel 1876 a Pellevoisin nel Berry, Maria “Madre di Misericordia” fa visita alla giovane Estelle Faguette, cui affida il compito di diffondere lo scapolare. Nel 1947, a L’île-Bouchard (Indre-et-Loire), si mostra a quattro giovani e chiede loro di pregare per il proprio Paese, allora a rischio di colpo di Stato: la Francia si salverà in extremis dall’insurrezione (comunista, ndr)».

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FRANCIA

L’agenzia Zenit dell’8 novembre 2013 ha segnalato l’ultimo sindaco francese che ha dichiarato che si dimetterà nel momento in cui gli verrà imposto di celebrare nozze gay. Secondo la recente sentenza del Consiglio costituzionale rischia fino a tre anni di carcere e 45mila euro di multa. Ma lui è fermo: “Esiste una legge naturale superiore alle leggi umane”. Ed è in buona compagnia: sono già più di ventimila i sindaci che aderiscono al Collettivo dei sindaci per l’infanzia, costituitosi nel giugno e comprendente aderenti “di destra e di sinistra, etero e persino omosessuali”. Il problema, dicono, è “se vogliamo vivere in un Paese dove la libertà di coscienza, di espressione, di religione sono rispettate oppure se vogliamo entrare in un sistema totalitario (…). Noi non abbiamo paura, ci batteremo per la nostra libertà di pensiero e coscienza e non penso che sia nell’interesse del governo trasformare la Francia in un regime terrorista e ideologico come in passato”.