lesbiche

Omo

Ci sarà un motivo se le maggiori organizzazioni internazionali premono per le cosiddette nozze gay. E, guarda un po’, proprio la Francia se ne fa paladina all’Onu. Altra coincidenza: lo stesso fronte trova raggruppati atei e agnostici, buddhisti e ambientalisti, abortisti e terroristi del clima, sostenitori dell’eutanasia e amici dello spinello libero, malthusiani ed edonisti semplici. Un complottista ex sessantottardo potrebbe pensare alla solita Cia, ai soliti servizi deviati, alla solita P2, alle solite multinazionali, alle solite Forze Oscure della Reazione Sempre in Agguato. Ma lo schieramento sunnominato ha un unico comun denominatore: odia la natalità. Anzi, odia l’uomo tout court. Così, cade, per esempio, l’ipotesi di complotto da multinazionali, perché queste, anche le farmaceutiche, dovrebbero avere, semmai, interesse alla moltiplicazione degli esseri umani. No, questo è puro odio contro l’uomo quale immagine di Dio. Non per nulla il nemico, l’unico, per lo schieramento di cui sopra è la Chiesa cattolica. Francamente, non mi aspettavo che il Principe di Questo Mondo gettasse la maschera così presto. Ma ormai le cose sono realmente chiare e solo chi non vuol vederle non le vede. Mai i fronti sono stati così delineati e netti: Sodoma & Gomorra da un lato, la Chiesa dall’altro. Un consiglio: chi non ha ancora scelto da che parte stare si spicci. 

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Il padre John Flynn, dei Legionari di Cristo, riferisce alcuni fatti del mondo anglosassone sull’agenzia Zenit (27 aprile 08).
In Canada, per esempio, la foia di legge sulla parità omo-etero sta mettendo fuori gioco la libertà di espressione, specie quella cristiana. Un insegnante del British Columbia, Chris Kempling, è stato più volte sospeso dall’insegnamento, senza stipendio (una volta per tre mesi), per avere espresso idee cristiane sul problema dell’omosessualità.
Il College of Teachers si è messo anche a spulciare le sue lettere a quotidiani dal 2003 al 2005 e, avendovi trovato ben dodici «reati», lo ha citato in giudizio. Così il vescovo di Calgary, Fred Henry, ha sbottato: «Le leggi sui diritti umani, emanate originariamente come scudo, vengono ora usate come spada». Infatti, il periodico Catholic Insight Magazine è stato querelato per «violazione dei diritti umani» in alcuni articoli in cui aveva illustrato l’insegnamento cattolico sull’omosessualità. E lo stesso vescovo è stato citato due volte in giudizio per i «commenti discriminatori» contenuti in una sua lettera pastorale sul matrimonio.

Né va meglio in Inghilterra. Qui il vescovo anglicano Anthony Priddis è stato condannato a frequentare «corsi per le pari opportunità» e a pagare 47mila sterline a un omosessuale che aveva rifiutato di assumere come «animatore giovanile». La coppia cristiana Eunice e Owen Johns, che accoglievano nella propria casa una ventina di bambini durante il fine settimana per dare ai genitori un po’ di respiro, si sono visti togliere il permesso dalle autorità del Derby City Council perché rifiutano di dire ai bambini loro affidati che l’omosessualità è uno «stile di vita» come un altro. L’Irlanda, infine, è stata strigliata dalla Commissione Europea per una sua legge che permette a scuole e ospedali religiosi di non assumere persone non in sintonia con i propri principi etici. Lasciamo perdere, per ora, una Commissione che era nata per integrare gli europei tra loro e non per imporre agli europei la propria minoritaria filosofia. Quel che personalmente mi preoccupa è il trend: quando l’omosessualità diverrà obbligatoria, vorrei essere avvertito per tempo perché non ho il porto d’arm