«Bernard Lewis, uno dei più grandi studiosi dell’islam, individua nella condizione della donna nell’islam la principale ragione del mancato sviluppo del mondo arabo-musulmano: “il maggior colpevole – scrive – sta nell’aver relegato la donna in posizione di inferiorità, ciò che priva il mondo islamico dei talenti e delle energie di metà del suo popolo e condanna l’altra metà a essere allevata da madri illetterate e oppresse. Da qui nasce una popolazione arrogante o sottomessa e non adatta a una società libera e aperta”. L’analisi di Lewis si applica alle società tribali mediorientali e africane in generale, che sono patriarcali, gerontocratiche e autoritarie. L’islam ne ha recepito principi e istituzioni rafforzandoli. Se prima erano volontà degli antenati fondatori, nell’islam diventano infatti volontà divina» (A. Bono, Lnbq 9.12.20).

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