Campagne su campagne per convincere il cittadino a lasciare l’auto a casa e usare il mezzo pubblico, che non inquina e non intasa. Multacontinua alle auto e prezzi del biglietto a 1,50 euro (e siccome chi va torna sempre, sono seimila lire a botta). Così, un posto fondamentale come Milano diventa ostaggio di quattro gatti che scioperano, guarda un po’, tutti insieme: treni, autobus e metro (tranne, guarda un po’, i taxi). E, sempre guarda un po’, di venerdì, quando il disagio inflitto è massimo. Chi lavora a Milano, infatti, il finesettimana va verso i laghi. Così, colonne sulle autostrade. Cioè, inquinamento. Lo scioperante dei trasporti è l’unico (con quello della sanità) che danneggia non il suo datore di lavoro ma il popolo. Privatizzare? Seeeeh (v. ultimo film di Checco Zalone)!