«Dal 1981 il codice penale norvegese vieta i discorsi d’odio a danno delle persone omosessuali. Ora tale divieto è esteso anche alle persone transessuali. Ovviamente l’ordinamento giuridico norvegese già prevedeva sanzioni per chi offende terzi, ma se il terzo è un omosessuale o un transessuale la tutela è rafforzata. Multe e un anno di carcere se l’opinione giudicata offensiva è fatta in ambiente privato, tre anni se fatta coram populo come un’omelia, discorso pubblico, conferenza, articolo di giornale o saggio. Insomma una repressione penale della libertà di parola molto simile a quella prevista dal nostrano Ddl Zan. Le manette ora si mettono anche alla bocca» (Lnbq, 2.12.20).

Ps.: tutto cominciò con l’Olocausto…