Diceva Juan Donoso Cortés che la democrazia ha sostituito la battaglia (virile, secondo lui) delle armi con quella (femminea) delle parole. Ora, in una guerra a parole è ovvio che vinca chi strilla di più e abbia più sviluppato l’emisfero del battibecco. Da qui la prevalenza delle donne e dei lgbt? Chissà, la cosa meriterebbe di essere approfondita da qualche psi che non tema di perdere il posto. Riguardo all’origine dell’attuale politically correct, mi ripeto: è puro marxismo, il cui metodo è, ed è sempre stato, la dialettizzazione dei contrasti: neri contro bianchi, maschi contro femmine, omo contro etero, animali contro umani…

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