Tommaso Scandroglio, su La Bussola Quotidiana dell’11 luglio 2013, ha riferito che «dal 30 giugno al 3 luglio si è svolta a Kuala Lumpur, in Malesia, la VII International AIDS Society Conference on HIV Pathogenesis Treatment and Prevention. C’erano i rappresentanti del capitalismo mondiale: Bill Gates, Andrew Carnegie, magnate delle ferrovie; il petroliere della Standard Oil John Rockefeller; Henry Ford; John Kellogg, il re dei cereali. Poi Cecile Richards, presidente della Planned Parenthood Federation of America (di cui Gates senior fu uno dei fondatori); l’International Pregnancy Advisory Service; la Global Fund for Women e poi ancora l’immancabile e già citato Babatunde Osotemehin e il bioeticista Peter Singer. Tutti filo abortisti e tutti con diritto di parola». Naturalmente, l’Aids era una scusa per parlare di riduzione della popolazione mondiale, una predica che viene fatta sempre per i Paesi poveri ma che viene ascoltata solo da quelli ricchi. Prosegue Scandroglio che in una sessione dedicata al tema “Bisogno insoddisfatto di contraccezione” Melinda Gates, moglie di Bill, «ha fatto sapere che la Fondazione Gates ha finora raccolto 2,6 miliardi di dollari da destinare a campagne contraccettive. L’obiettivo è arrivare a 6 miliardi entro il 2020 per distribuire 120 milioni di contraccettivi nei paesi poveri. A margine ricordiamo che la Fondazione Gates ha finora raccolto 4 miliardi di dollari per finanziare le attività di organizzazioni abortiste nei paesi in via di sviluppo. La Fondazione sovvenziona soprattutto Planned Parenthood, Care International, Save the Children, Marie Stopes e l’Unpfa. La signora Gates, che da sempre si è dichiarata cattolica, ha poi aggiunto: “Oggi, 200 milioni di donne non hanno i contraccettivi che vogliono”. La smentita è arrivata subito. Infatti un giornalista di una radio e di una emittente televisiva del Camerun ha detto che il suo paese “ha ricevuto una enorme partita di contraccettivi nel 2011 da UNFPA”, ma solo “circa il 2 per cento” delle donne effettivamente li usa perché in realtà nessuno li vuole. Altro che “bisogno insoddisfatto”».