«La Conferenza episcopale inglese, tramite il suo Servizio di educazione cattolica, organismo che sovraintende alle scuole cattoliche di Inghilterra e Galles, ha deciso – dopo essere stata portata in giudizio da un genitore – di rimuovere la distinzione di “padre” e “madre” dai suoi moduli di iscrizione e dunque dal proprio apparato burocratico interno al fine di “non discriminare” nessuno» (Aleteia.org e Tempi.it). Calata di braghe. Ma perché quel «genitore» ci tiene tanto a iscrivere il suo pargolo a una scuola cattolica? Esempio: mi iscrivo al club del bridge, poi, una volta dentro, protesto perché le regole del gioco non mi piacciono. Se mi accompagnano alla porta consigliandomi l’iscrizione al club del tresette, è «discriminazione»?

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